Non c’è giorno che non vi sia attraversamento o sbarco dal Mediterraneo per giungere alle nostre coste, in cerca di uno scampolo di vita e di dignità. Stiamo parlando dei migranti. Fra le altre cose si è costituito di recente il Comitato 3 ottobre avente come obiettivo quello di celebrare – appunto il 3 ottobre di ogni anno – la Giornata delle memoria delle vittime del mare, in ricordo delle centinaia di profughi morti davanti alle coste di Lampedusa. Su questi temi pubblichiamo di seguito una poesia di Erri De Luca che dice più di tanti lunghi, lambiccati discorsi.
Abbiamo amato l’Odissea, Moby Dick, Robinson Crusoe,
i viaggi di Sindbad e di Conrad,
siamo stati dalla parte dei corsari e dei rivoluzionari.
Cosa ci fa difetto per non stare con gli acrobati di oggi,
saltatori di fili spinati e di deserti,
accatastati in viaggio nelle camere a gas delle stive,
in celle frigorifere, in container, legati ai semiassi di autocarri?
Cosa ci manca per un applauso in cuore,
per un caffè corretto al portatore di suo padre in spalla
e di suo figlio in braccio
portato via dalle città di Troia, svuotate dalle fiamme?
Benedetto il viaggio che vi porta, il Mare Rosso che vi lascia uscire,
l’onore che ci fate bussando alla finestra.
Erri De Luca
Quella che segue (ripresa dal blog Parresia/Teologia e Liberazione – http://teologiaeliberazione.blogspot.it/) è la professione di fede pronunciata da Frei Betto, teologo e scrittore brasiliano, esponente di rilievo – insieme a Leonardo Boff e altri – della Teologia della Liberazione (fra l’altro venne imprigionato e subì torture durante la dittatura miltare nel suo Paese). Le righe che seguono – affrancate da gioghi dogmatici – ci sembrano elementi più che interessanti da cui partire e su cui riflettere.
Credo nel Dio liberato dal Vaticano e da tutte le religioni esistenti e che esisteranno. Il Dio che è antecedente a tutti i battesimi, pre-esistente ai sacramenti e che va oltre tutte le dottrine religiose. Libero dai teologi, si dirama gratuitamente nel cuore di tutti, credenti e atei, buoni e cattivi, di quelli che si credono salvati e di quelli che si credono figli della perdizione, e anche di quelli che sono indifferenti al mistero di ciò che sarà dopo la morte.
Credo nel Dio che non ha religione, creatore dell’universo, donatore della vita e della fede, presente in pienezza nella natura e nell’essere umano. Dio orefice di ogni piccolo anello delle particelle elementari, dalla raffinata architettura del cervello umano fino al sofisticato tessuto dei quark.
Credo nel Dio che si fa sacramento in tutto ciò che cerca, attrae, collega e unisce: l’amore. Tutto l’amore è Dio e Dio è il reale. E trattandosi di Dio, non si tratta dell’assetato che cerca l’acqua ma dell’acqua che cerca l’assetato.
Credo nel Dio che si fa rifrazione nella storia umana e riscatta tutte le vittime di tutti i poteri capaci di far soffrire gli altri. Credo nella teofania permanente e nello specchio dell’anima che mi fa vedere gli altri diversi dal mio io. Credo nel Dio, che come il calore del sole, sento sulla pelle, anche se non riesco a contemplare la stella che mi riscalda.
A partire da sabato 19 ottobre, a Piacenza, presso la Biblioteca Passerini-Landi, prenderà inizio la rassegna «Il filo d’oro : incontri con uomini straordinari, dai documentari di Werner Weick». La rassegna si propone, da un lato di far conoscere l’opera del regista documentarista svizzero Werner Weick, che nel corso della sua carriera ha ritratto diversi personaggi: filosofi, artisti, studiosi, incontrandoli e studiandoli da vicino, seguendone le tracce in giro per il mondo; dall’altro questi incontri daranno l’opportunità per parlare della spiritualità contemporanea, affrontata a partire da diversi punti di vista e attraverso l’esperienza di autori noti e meno noti che della ricerca spirituale hanno fatto il centro della loro vita.
Gli incontri si terranno nella Sala Balsamo, via Carducci 14 (1° piano), dalle ore 17. Questo Il programma:
19 Ottobre – Presentazione del documentario su Raimon Panikkar, con Federico Battistutta
26 Ottobre – Presentazione del documentario su Jiddu Krishnamurti, con Federico Battistutta
9 Novembre – Presentazione del documentario su Etty Hillesum, con Giovanni Zilioli
16 Novembre – Presentazione del documentario su Thomas Berry, con Federico Battistutta
23 Novembre – Presentazione del documentario su Hermann Hesse, con Roberto Tagliaferri
Per uletriori informazioni: tel. 0523-492410. Sito: http://passerinilandi.biblioteche.piacenza.it.Pagina facebook: https://www.facebook.com/passerinilandi
Il teologo americano John Shelby Spong sarà in Italia. Vescovo episcopaliano di Newark (U.S.A.), ha insegnato presso diverse università: Harvard, Drew, University of the Pacific e Berkeley Graduate Theological Union. E’ autore di diversi saggi, alcuni dei quali hanno raggiunto un vasto pubblico. In italiano sono stati tradotti, per l’editore Massari e a cura di Ferdinando Sudati i seguenti libri: Un cristianesimo nuovo per un mondo nuovo (2010), Gesù per i nonreligiosi (2012) e Il quarto Vangelo (2013).
In Italia, sarà a Bergamo per un paio di incontri dal titolo “Dio non è così. Recuperare il divino al cuore dell’umano”. Lunedì 14 ottobre, presso la sala della Fondazione Serughetti La Porta alle ore ore 20.45 terrà una conferenza, preceduta da un’introduzione di Ferdinando Sudati. Martedì 15 ottobre, presso l’aula 2 della facoltà di Scienze umanistiche dell’Università di Bergamo, in via Pignolo 123, dalle ore 16.45 alle 20.00 si terrà un seminario di approfondimento con John S. Spong, a cui parteciperanno Federico Battistutta, Giulio Brotti, Enrico Giannetto, Ivo Lizzola, Marco Marzano, Giuliano Zanchi e Luciano Zappella; coordinerà l’incontro Fulvio Manara.
L’iniziativa avviene ad opera della Fondazione Serughetti La Porta, dell’Università di Bergamo e della Comunità di Ricerca “Culture Religioni Diritti Nonviolenza”. Per eventuali informazioni: [email protected]
Continua il lavoro di stupro della natura. E di conseguenza continuano anche le proteste. Ci riferiamo a quanto sta accadendo proprio in questi giorni in Russia. Inbreve: la mattina del 18 settembre due attivisti di Greenpeace vengono arrestati mentre protestano contro le trivellazioni petrolifere sulla Prirazlomnaya, una piattaforma di estrazione della Gazprom nel mare di Pechora, al largo delle coste russe. Il giorno successivo la Guardia costiera russa abborda illegalmente la nave Arctic Sunrise di Greenpeace International, in acque internazionali, arrestando altri 28 attivisti. Martedì la nave arriva nel porto di Murmansk. Giovedì 26/09 ha inizio il processo: immediata arriva la notizia della custodia cautelare di due mesi per ventidue attivisti, in attesa di ulteriori indagini. Per gli altri otto il verdetto viene formalizzato nel corso del weekend. Infine, oggi 2 ottobre vengono diffusi ulteriori, inquietanti aggiornamenti: la giustizia russa ha formalmente contestato l’accusa di pirateria nei confronti di cinque dei 30 attivisti, i quali ischiano fino a 15 anni di carcere. Immediata la reazione da parte dell’organizzazione. Con le parole di Kumi Naidoo, direttore di Greenpeace International: «L’accusa di pirateria è rivolta a uomini e donne il cui unico crimine è quello di avere una coscienza. Questo è assolutamente scandaloso e mina alla base i principi della protesta pacifica. Assurdo qualificare gli attivisti come pirati, vogliono solo intimidirci e farci tacere, ma non desisteremo».
E’ immediatamente partita, a livello internazionale, una campagna per chiedere che tutti gli attivisti trattenuti vengano immediatamente rilasciati e che al contempo vengano interrotte le trivellazioni petrolifere nell’Artico. Al momento più di 700mila persone hanno sottoscritto la petizione. Pure noi, nel nostro piccolo sosteniamo questa mobilitazione, per difendere la natura (ciò che i popoli amerindi chiamano Pacha Mama, la madre terra), per difendere la libertà. E’ possibile appoggiare concretamente questa iniziativa inviando subito un’e-mail all’ambasciata russa in Italia, chiedendo la liberazione degli attivisti incarcerati e l’interruzione del lavoro delle trivelle.